fbpx

 

DIRITTO MILITARE - DIRITTO PENALE MILITARE - CONCORSI PUBBLICI - DIRITTO DEL PUBBLICO IMPIEGO

MILANO - ROMA - VERONA

Idoneità al volo / pilotaggio e certificazioni mediche per le licenze aeronautiche

La gestione dell'idoneità medica al volo è un aspetto cruciale per la sicurezza nel settore dell'aviazione. Questo documento , estratto dalla direttiva ENAC del 2018 “ORGANIZZAZIONE SANITARIA E CERTIFICAZIONI MEDICHE D'IDONEITÀ PER IL CONSEGUIMENTO DELLE LICENZE E DEGLI ATTESTATI AERONAUTICI” fornisce una guida sulle procedure e sui requisiti necessari per ottenere e mantenere le licenze di volo in conformità con le normative stabilite dall'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile). Dalla necessità di visite mediche periodiche alle procedure di ricorso in caso di giudizio di non idoneità, ogni aspetto è trattato con rigore per garantire la massima sicurezza del personale navigante e dei passeggeri.

Gli avvocati Maiella e Carbutti offrono assistenza legale per i contenziosi legati ai giudizi di idoneità medica al volo. In caso di giudizio di non idoneità temporanea o permanente, possono fornire un supporto completo nel presentare ricorso contro tali decisioni sia attraverso la predisposizione di un ricorso alla commissione di appello che un contenzioso giudiziale nella successiva fase di conferma di non idoneità.

Di seguito una sintesi degli artt. 6-14 della direttiva (per la direttiva completa CLICCA QUI)

Articolo 11 e idoneità ai test psicoattitudinali

Nei concorsi per entrare a far parte delle forze armate e forze di polizia come carabinieri, guardia di finanza e polizia, i test psicoattitudinali rappresentano una delle sfide più impegnative e competitive per molti giovani aspiranti. Insieme alle prove fisiche e teoriche, i candidati si trovano ad affrontare uno degli ostacoli più insidiosi e meno prevedibili: i test psicoattitudinali. Una eventuale esclusione a causa di questa prova viene anche conosciuta come esclusione ai sensi dell’art. 11 del bando di concorso. Questi test sono concepiti per sondare la resilienza mentale, l'equilibrio emotivo, le capacità di leadership e il potenziale comportamentale dei candidati inseriti nel contesto in cui andranno ad operare, fattori critici per chi aspira a ricoprire ruoli nelle forze armate e nelle forze di polizia sia ad ordinamento militare che ad ordinamento civile.

Illegittima l'esclusione concorsuale in presenza di tatuaggi non visibili

In tema di idoneità ai concorsi pubblici per l’accesso alle carriere delle Forze Armate e di polizia, uno dei requisiti di sbarramento e di non idoneità che più preoccupa i candidati è certamente quello della presenza sul corpo di uno o più tatuaggi. Infatti, oggigiorno è invalsa l’abitudine per i più o meno giovani, di farsi fare dei tatuaggi senza però sapere che possono essere causa di esclusione concorsuale futura. Purtroppo, in giovane età, non tutti sanno che la presenza di un tatuaggio potrebbe creare non pochi problemi per accedere ai concorsi per l’accesso nell’Arma dei Carabinieri, nella polizia, nella Guardia di Finanza o comunque più in generale per accedere nelle scuole di formazione delle forze armate e forze di polizia (accademie, scuole marescialli e scuole di formazione).

Molto spesso vengono poste agli Avvocati Maiella e Carbutti - esperti in ricorsi avverso procedure selettive in concorsi pubblici - quali possono essere i motivi di esclusioni, se un tatuaggio possa rappresentare motivo di non idoneità o se ancora, in presenza di un tatuaggio, quali siano le caratteristiche per poter superare le visite mediche.

Infatti, molti bandi di concorso prevedono delle forti limitazioni in merito alla presenza di tatuaggi sul corpo. Limitazioni che nel corso degli anni si sono fatte sempre più stringenti.

Tuttavia, come spesso accade nei ricorsi amministrativi, non sempre gli orientamenti sono costanti nel tempo e seguono un filone consolidato.

È il caso di una recentissima e ultima sentenza del TAR Lazio che ha visto condannare l’amministrazione alle spese di giudizio e quindi accogliere un ricorso in merito all’esclusione del candidato per la presenza di tatuaggi in parti non visibili indossando le uniformi di servizio. La sentenza ha quindi dichiarato l'illegittimità dell'esclusione e della graduatoria conclusiva, riammettendo il giovane candidato.

Limite di età nei concorsi pubblici

La questione del limite d'età nei concorsi pubblici è da sempre stato un problema che ha impedito a molti la partecipazione a diversi bandi, soprattutto per quelli riguardanti le Forze Armate e le Forze di Polizia sia ad ordinamento militare che civile. Ma cosa dice la giurisprudenza? E' vero che il limite di età nei concorsi pubblici può essere considerato illegittimo? Cosa si può fare?  Conviene fare ricorso al bando? Come detto e come noto i bandi di concorso per l’accesso nelle Forze Armate e di Polizia prevedono un limite d’età per l’accesso alla procedura selettiva e, di conseguenza, nel Corpo di interesse.

È stata spesso messa in dubbio la legittimità di tale limitazione per contrarietà ai principi costituzionali e sovra-nazionali circa la parità di trattamento, divieto di discriminazione e pari opportunità.

Rimozione del tatuaggio in fase di concorso

Cosa succede in caso di presenza di un tatuaggio? Quando si può essere esclusi da un concorso per la presenza di un tatuaggio? Un tatuaggio in fase di rimozione è un valido motivo di esclusione dal concorso? Lo studio legale degli avvocati Maiella e Carbutti ha trattato diverse esclusioni avvenute per la presenza di un tatuaggio. Uno dei motivi principali di esclusione dalle prove nei concorsi pubblici militari è certamente quello della presenza dei tatuaggi. Se da un lato il bando chiarisce quali siano i tatuaggi ammissibili in sede concorsuale, bisogna comprendere cosa succede se il tatuaggio è in fase di rimozione e se quindi possa essere causa di esclusione dal concorso. Il caso è quello di una partecipante al concorso pubblico per l’accesso quale Agente nella Polizia di Stato che dopo aver superato le prove di efficienza fisica, è stata sottoposta all’accertamento dei requisiti psico-fisici.

La candidata non superava la prova in quanto la Commissione giudicatrice la valutava non idonea per la presenza di un tatuaggio in zona non coperta dall’uniforme.

La candidata proponeva quindi ricorso al TAR avverso detto giudizio di non idoneità, adducendo di essersi sottoposta alla procedura di rimozione del tatuaggio con trattamento laser dal 2017. Il tatuaggio, secondo la ricorrente, risultava sbiadito e pertanto prossimo alla scomparsa.

I nostri Video esplicativi

Ciao! Contatta via WhatsApp gli avvocati Maiella e Carbutti oppure scrivi studiolegale.cm@hotmail.com

Contattaci
Close and go back to page